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Ce l’avevamo quasi fatta: 25 anni di Schengen per l’Italia

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A cura di @Fhtang!

Accadde oggi: nel 1990 l’Italia firma gli Accordi di Schengen

È di due giorni fa la dichiarazione del Presidente della Commissione UE, Jean Claude Juncker:

“Mi rendo conto che Schengen è in coma. Ma tutti quelli che credono in questo principio devono rianimarlo. Più della moneta unica, Schengen rappresenta una pietra angolare della costruzione europea”.

Politico riprende la dichiarazione mettendo l’accento sulla questione economica: “Juncker: No Schengen, no euro – Commission president tells Parliament the free-travel agreement is ‘partly comatose.’”

Il Guardian si concentra più sull’aspetto della sicurezza:

“Cancelling the Schengen agreement won’t make Europe safer – Dismantling Europe’s free travel zone would not guard against home-grown terrorists or allow fair treatment of refugees – but strengthening its systems would”.

E tutto questo nei giorni in cui Schengen festeggia, almeno per l’Italia, il suo venticinquesimo compleanno.
L’iter è stato infatti il seguente:
• Il 14 giugno 1985 viene siglato da Belgio, Germania, Francia, Lussemburgo e Paesi Bassi l’Accordo di Schengen, un trattato che si proponeva una graduale abolizione dei controlli sulle persone alle frontiere comuni.
• L’Accordo diventa una Convenzione nel 1990, firmata il 19 giugno dagli stessi cinque Stati membri e successivamente entrata in vigore nel 1995.
• Sempre nel 1990, il 27 novembre, l’Italia aderisce alla Convenzione, che entra in vigore a partire dal 26 ottobre 1997: da quel momento in poi l’area Schengen si estende via via fino a comprendere ormai quasi tutti i Paesi dell’UE più alcuni Paesi non membri dell’UE (Norvegia, Islanda e Svizzera).
• Con l’entrata in vigore del Trattato di Amsterdam, nel 1999, gli accordi, inizialmente nati al di fuori del quadro giuridico dell’UE, ne diventano parte.

 

Immagine by Marco Bono [CC BY-NC-SA 2.0] via Flickr.


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